DESCRIZIONE
I disturbi del comportamento alimentare rientrano nei disturbi da dipendenza, che sorgono non per una ricerca di piacere bensì come una strategia di sopravvivenza. Si tratta di una manifestazione della risposta di attacco/fight, una risposta alla minaccia di un pericolo o alla minaccia di una perdita (vale a dire, attaccamento). Nell’infanzia, la minaccia di perdita è equivalente a quella di pericolo. Non potremmo sopravvivere se venissimo abbandonati dai caregiver. Il bambino impara ad a non differenziare tra la minaccia alla sicurezza fisica (sistema di difesa) la minaccia alla sicurezza relazionale (sistema di attaccamento). “Tutto tira dentro i caregiver ma li spinge anche via o vanifica i loro sforzi”.
Queste risposte si strutturano in un’organizzazione somatica in cui la disregolazione interferisce col funzionamento cognitivo e sulle credenze specifiche riguardanti il Sé e l'altro. Il terapeuta per essere efficace, deve essere in grado di valutare se la disregolazione che sta vivendo il paziente è attribuita alla necessità del soma di connettersi (attaccamento) o disconnettersi (difesa).
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Il corpo, in questo, ha un ruolo centrale, perché nel disturbo del comportamento alimentare viene usato per: |
autoconsolarsi e autoregolarsi |
alleviare i sintomi dell’iperarousal: emozioni insopportabili, reattività, impulsività, pensieri ossessivi |
combattere il senso d’impotenza aumentando l’ipervigilanza e le sensazioni di potere e controllo |
“curare” i sintomi di ipoarousal di depressione, senso di vuoto, ottundimento, isolamento |
al servizio della compartimentazione di ricordi intrusivi |
come un modo di funzionare o di sentirsi più al sicuro nel mondo |
Gli interventi terapeutici di tipo bottom up che lavorano con l’organizzazione somatica sono essenziali per un trattamento efficace del trauma, facilitando la riparazione e la crescita dell’attaccamento, e la ripresa della normale ingestione e digestione.
In questo webinar, aggiornato rispetto al precedente, si impareranno delle tecniche corporee, che provengono dalla psicofisiologia clinica, dalla psicoterapia sensomotoria, dal BOdaRI, dal body attachment repair, dal Body self compassion, che possono essere integrate nel proprio approccio terapeutico e inserite nelle varie fasi del processo terapeutico.
Risorse somatiche per l’autoregolazione e risorse somatiche nel lavoro con le parti |
Compiti evolutivi, esperienze mancanti e risorse somatiche relazionali |
Lavoro sul ciclo all’azione e le barriere |
Lavorare sulla resistenza promuovendo la self compassion |
Emozioni primarie e secondarie con particolare riferimento alla vergogna e alla rabbia |
Sulla difficoltà di tollerare le emozioni positive |
Riconoscere e lavorare sui marcatori somatici dell’impulso, sia nella perdita di controllo sia nel controllo dell’impulso |
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